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Quattro Matrimoni su Sky: Gianluca e Pasquale da Castelfranco per la vittoria

di Ginevramaria Bianchi
Quattro Matrimoni su Sky: Gianluca e Pasquale da Castelfranco per la vittoria

I due modenesi protagonisti del programma in onda su Sky: «Di noi ha colpito sicuramente la storia»

24 giugno 2024
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CASTELFRANCO. “Il giorno più bello della propria vita”: così solitamente si definisce la ricorrenza del matrimonio. Tutto deve essere perfetto: abito, location, menù, invitati. Solo chi c’è passato può capirlo, e solo chi c’è passato può giudicare. Ecco lo spunto di “Quattro Matrimoni”, un programma Sky Original prodotto da Banijay Italia, che mette in competizione quattro coppie di neo sposi nel giorno che si ricorderanno per sempre. Tante torte nuziali, altrettanti abiti bianchi, ma una sola coppia di vincitori.

Otto sposi, puntata per puntata, si sfidano fino all’ultimo “lo voglio”, assistendo l’uno al matrimonio dell’altro. I concorrenti vengono ripresi e ascoltati tutto il giorno dalle telecamere, dalle emozioni della cerimonia fino ai festeggiamenti del banchetto.

Gli avversari a turno dovranno dare un voto da 0 a 10 per ciascuna delle quattro categorie – abito, cibo, location ed evento generale – sulle quali nessuno risparmierà i loro giudizi più spietati. In palio una crociera di una settimana per la loro luna di miele. Durante le puntate i concorrenti sono accostati per via di un elemento che li accomuna nella loro personalità o in un particolare del loro matrimonio.

E nell’episodio sulle cerimonie civili e l’età over 50, la vittoria è stata conquistata da Gianluca Poppi e Pasquale Lorusso, una coppia di sposi provenienti da Castelfranco Emilia.

Poppi, come mai avete deciso di intraprendere questa esperienza?
«L’idea di partecipare non è stata mia, ma di mio marito, che ha inviato una mail di partecipazione al programma senza consultarmi. Mi sono ritrovato così catapultato in una situazione che poi ho dovuto gestire da solo, perché lui alla fine non se ne è occupato. Non avremmo mai immaginato di essere scelti, considerando che nell’immaginario collettivo si tratta di un evento tutto al femminile: un matrimonio sontuoso in chiesa tra donne dai pomposi abiti bianchi attira chiaramente più audience.

E allora come mai crede che il programma abbia selezionato proprio voi?
«Di noi ha colpito sicuramente la storia. Quello con Pasquale infatti è il mio secondo matrimonio, in passato ero sposato con una donna da cui ho avuto Chiara, mia figlia, che oggi ha 27 anni. Una volta passato il tosto periodo del nostro divorzio, ho conosciuto il mio attuale marito. Durante la cerimonia la mia ex moglie e mia figlia erano presenti e, nonostante tutto, manteniamo un ottimo rapporto. Anzi, Chiara è stata addirittura la mia testimone di nozze. Abbiamo dimostrato che, anche dopo tante peripezie, si può rimanere una famiglia pur avendo il coraggio di cambiare. In un’epoca in cui si sente spesso parlare di famiglie in conflitto, penso che il nostro esempio sia particolarmente positivo, ed è per questo che abbiamo suscitato interesse nel programma».

Tanto interesse da parte del programma, ma anche da parte dei vostri stessi avversari, che vi hanno fatto vincere…
«Sì, abbiamo stupito tutti, strappandogli anche qualche lacrima di commozione. Non siamo stati la prima coppia gay a partecipare al programma, ma la prima in assoluto a vincerlo. Durante la presentazione della puntata noi avevamo avvertito concorrenti e spettatori, dicendo: “Saremo semplici e naturali, ma sicuramente riusciremo a farvi emozionare”. E così è stato».

Com’è stata la vostra cerimonia?
«Famigliare e non elaborata, proprio come la volevamo. Ci siamo sposati in Comune e poi la cerimonia e la festa si sono svolte all’agriturismo Il Rubbio di Portile, dove abbiamo offerto ai nostri 150 invitati un menù tipico del territorio. Tutti hanno apprezzato le caratteristiche della nostra bella provincia: è stato un vero e proprio motivo d’orgoglio per noi».

Qual è il ricordo più bello che hai di quel giorno?
«Il ricordo più bello che sento è l’emozione dirompente che ancora provo quando ci penso. Vedere tutti gli amici e i colleghi che hanno accettato senza pregiudizi che quella fosse una festa all’insegna della normalità mi ha reso felice: è l’orgoglio di sapere di essere riusciti a dare un aspetto di normalità nel celebrare l’amore tra due persone, indipendentemente dal loro orientamento sessuale».