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Carpi, il ritorno dell’imbuto nel cielo: «Poteva essere un tornado»

di Gabriele Canovi
Carpi, il ritorno dell’imbuto nel cielo: «Poteva essere un tornado»<br type="_moz" />

L’esperto Lombroso: «Si chiama“funnel”». Spavento in città

26 giugno 2024
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CARPI. È stato un déjà vu: tutti ieri, non solo a Carpi, ma anche nei territori vicini, hanno visto di nuovo quella strana nube che tanto assomigliava a un tornado.

Era successa la stessa cosa quattro mesi fa, sempre nel cielo sopra Carpi. Era lo scorso 24 febbraio, un sabato, e anche in quell’occasione un “funnel cloud” (nube a imbuto in italiano, ndr) aveva spaventato e non poco la cittadinanza. Perché questa nube così particolare assomiglia tanto a un tornado, ma senza essere un tornado vero e proprio. E non è nemmeno una tromba d’aria. La differenza? «Il funnel non arriva a toccare il suolo, cosa che fa invece il tornado causando, solitamente, anche ingenti danni», sottolinea l’esperto e meteorologo dell’Osservatorio geofisico di Unimore Luca Lombroso.

Cosa è successo

E così anche ieri pomeriggio – erano circa le 18 – gli occhi di tutti i carpigiani si sono alzati verso il cielo notando quella strana nube. Non vederla è stato pressoché impossibile: il cielo grigio, grossi nuvoloni e una specie di tornado che spiccava per la sua forma a cono. Le foto e i video hanno fatto velocemente il giro del web: scatti dalla città, dalle frazioni – Migliarina e Fossoli su tutte – e persino da Rovereto di Novi che sono arrivati anche in Romagna, a Ravenna, dove negli stessi minuti si stava verificando un’altra nube a imbuto.

I precedenti

La provincia modenese non è nuova a eventi atmosferici di questo tipo: prima dello scorso febbraio, un funnel era stata avvistato a Castelfranco. Era aprile 2023 e anche in quel caso una lunga nuvola a forma di cono si era staccata dalle altre e puntava dritta verso terra. Nessun tornado, quindi, ma qualcosa, se vogliamo, di ancora più particolare. «La nube a imbuto che abbiamo visto ieri a Carpi e nelle zone limitrofe era legata all’intenso temporale che ha interessato la Bassa reggiana e quella modenese – continua Lombroso – poi energia convettiva, vento e aria fanno il resto fino a formare, appunto, il funnel. Fortunatamente non ha toccato il suolo». E se di solito questi eventi meteorologici si verificano circa una volta all’anno, ora la loro frequenza è indubbiamente aumentata. Ed è aumentato anche lo spavento, specialmente a Carpi dove tutti, anche ieri, hanno ripensato alla tromba d’aria del settembre 2021 che aveva distrutto anche l’aeroporto di Fossoli.