Gazzetta di Modena

Modena

Appennino Green
Appennino Green

Fanano, il Living Lab dove cultura e natura si uniscono

di Sara Terenziani
Fanano, il Living Lab dove cultura e natura si uniscono

La ventesima edizione del Simposio è solo l’inizio. Così nasce la rigenerazione urbana dei borghi del paese

02 luglio 2024
5 MINUTI DI LETTURA





FANANO Cosa può cambiare volto ad un paese? La storia ce lo insegna: la cultura. Ed è su questa strada che Fanano ha percorso la sua crescita: fare della cultura il proprio tratto distintivo, partendo da ciò che aveva tutti i giorni davanti agli occhi: l’ambiente, la natura e lo spazio circostante. Pensando e creando.

Il simposio internazionale di scultura, land art, perfomances e mosaico è la partenza. Gli eventi di questa ventesima edizione sono già entrati nel vivo, e da quest’anno il tratto distintivo sarà ancora più riconoscibile. Merito di Fanano Living Lab, un progetto di rigenerazione urbana finanziato dal Pnrr che ridisegna i borghi di Fanano.

Il progetto

Fanano Living Lab è un progetto che nasce alla fine del 2021 quando l’Amministrazione Comunale di Fanano contatta l’esperto di Progettazione Culturale Europea Eugenio De Caro, con l’obiettivo di una rigenerazione urbana del Borgo di Fanano. Sviluppare un Living Lab significa una compartecipazione di strategie di sviluppo tra Pubblica Amministrazione, Ricerca universitaria, Sistema delle Imprese e i cittadini stessi.

La strategia di rigenerazione dei “Borghi di Fanano” punta a realizzare un Living lab per affrontare il tema dell’impatto della civiltà dell’uomo sulla natura, portando la ricerca e la pratica di vita sulla sostenibilità, sui cambiamenti climatici e sulla preservazione della biodiversità. Un luogo dove sviluppare i Green Skills necessari a coniugare tradizione e innovazione, tra nuovi processi produttivi circolari e un sistema agricolo da tutelare e valorizzare, ponendo al centro le persone, i valori culturali immateriali, il paesaggio e il patrimonio storico identitario.

Le parole

Paola Guiducci, vice sindaca di Fanano, sottolinea quanto «il Living Lab sia una opportunità unica per coniugare valorizzazione, tutela del territorio e attrattività turistica attraverso lo sviluppo della consapevolezza di quanto il nostro agire debba essere in funzione di un rapporto armonico e rispettoso tra uomo e natura».

Un laboratorio vivente capace di attrarre capitale umano, migliorare il capitale ambientale e rigenerare quello sociale. Il Modello di living lab a cui si punta è quello della “Quintupla Elica”, che mira a potenziare in modo sostenibile il territorio, ad accompagnare nuove iniziative imprenditoriali e a migliorare la qualità della vita delle persone, attraverso una maggiore interazione tra istituti di ricerca, istituzioni pubbliche, organizzazioni private, società civile, cittadini e puntando ad attivare nuove dinamiche di relazione con l’ambiente.

Eugenio De Caro, coordinatore del Living Lab, sottolinea «l’importanza della strategia di co-progettazione, che coinvolge direttamente cittadini e beneficiari delle azioni di sviluppo: in questo modo le politiche di sviluppo non cadono dall’alto, rimanendo proprio per questo molte volte lettera morta, ma nascono dal basso, dai bisogni effettivi delle comunità locali».

Il Living Lab consente di sviluppare una visione condivisa di territorio e attivare processi di apprendimento collettivo e di innovazione locale, mettendo al centro sia le persone che il contesto ambientale da tutelare e da cui trarre benefici in termini di servizi eco-sistemici. Da una progettazione “human centred”, di cui da anni si discute, con il Living Lab di Fanano si promuove una prospettiva innovativa che guarda alle persone e all’ambiente in modo armonico, e incentiva lo sviluppo di conoscenze e la co-creazione di soluzioni capaci di migliorare la salute delle persone, incrementare l’economia locale, tutelare gli eco-sistemi naturali e valorizzare il paesaggio.

Le finalità

Tra gli obiettivi del progetto c’è la realizzazione dell’osservatorio sulla qualità dell’aria e la stazione meteorologica del Monte Cimone gestita dal CNR, la promozione di aziende, produzioni agricole di pregio e associazioni del territorio, il Simposio internazionale di Scultura su pietra, la valorizzazione di persone che custodiscono saperi e tradizioni locali, amministrazioni pubbliche orientate allo sviluppo sostenibile e inclusivo, la promozione dell’ambiente appenninico e la natura con i suoi caratteri distintivi di pregio e unicità.

Serve però una strategia unitaria di rigenerazione e una serie di investimenti mirati: una strategia capace di mettere a sistema gli elementi distintivi del territorio per fare di Fanano il primo Living Lab su cambiamenti climatici e biodiversità in Italia.

Appuntamenti

La Land Art e il suo ruolo nei parchi naturali sarà il tema dell’incontro di giovedì 4 luglio alle 17.30, presso il Centro Bortolotti, occasione per promuovere l’intervento dell’artista Michele Ciacciofera previsto nel 2025, ispirato alla storia e al paesaggio di Fanano.

La conversazione, moderata da Eugenio de Caro, coordinatore del Living Lab di Fanano, vedrà inoltre il coinvolgimento di Bianca Cerrina Feroni, critica d’arte, Angelo Crespi, Direttore della Pinacoteca di Brera, Valerio Fioravanti, Direttore del Parco del Frignano e Enrico de Pascale, Storico dell’Arte.

I primi dieci giorni di agosto sarà infine possibile assistere al lavoro degli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna, i quali realizzeranno un mosaico tridimensionale presso l’area del Lido, dove verrà infine collocato, utilizzando esclusivamente materiali disponibili sul sito. L’opera sarà ispirata ai temi del Living Lab, quali l’impatto antropico sugli ecosistemi montani e le energie rinnovabili.

Da dove tutto è iniziato

La storia del Simposio di Fanano inizia nel lontano 1983, fortemente voluto dall’allora sindaco Giancarlo Muzzarelli e dagli scultori Italo Bortolotti e Davide Scarabelli. L’iniziativa, del resto, affonda le radici nella pluricentenaria tradizione degli scalpellini che, fin dai tempi più antichi, lavoravano la pietra: dai capitelli del Duomo di San Silvestro alle Maestà sparse sul territorio, dalle decorazioni dei palazzi rinascimentali alle Marcolfe, tutto a Fanano parla di pietra.

Dopo la prima edizione del Simposio, negli anni si susseguirono innumerevoli manifestazioni, a cadenza annuale o biennale, che videro la convergenza a Fanano di artisti da tutto il mondo, riuniti per lavorare la pietra, in particolar modo la locale arenaria, e realizzare sculture che vennero collocate nel paese e nelle frazioni. l