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Il caso

Modena, esce di casa per buttare la spazzatura: pestato e rapinato dal branco

Stefania Piscitello
Modena, esce di casa per buttare la spazzatura: pestato e rapinato dal branco

Il 30enne è stato accerchiato da sei adolescenti. I residenti: «Lo hanno colpito con un manganello e poi lo hanno preso a calci e pugni»

02 luglio 2024
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MODENA. Stava andando a buttare la spazzatura, quando è stato accerchiato da sei giovanissimi. Gli hanno intimato di consegnargli il cellulare e lo hanno pestato colpendolo anche con un manganello per poi darsi alla fuga.

Gli aggressori
Avevano tra i sedici e i diciannove anni stando a quanto riferito da alcuni testimoni i ragazzi protagonisti dei una brutale aggressione ai danni di un 30enne lunedì sera in via Bisi. Sul posto sono arrivate le Volanti della polizia di Stato e la Squadra mobile guidata dal dottor Mario Paternoster farà gli accertamenti del caso.
Fortunatamente la vittima non ha riportato gravi ferite ma ovviamente lunedì, quando la banda si è allontanata lasciandolo per terra ferito, era sotto choc. Come sotto choc e molto preoccupati sono i residenti del quartiere: «Questa zona – dice chi ha assistito alla violenza – è solitamente tranquilla, non era mai successo niente di simile. Ma ultimamente ho notato la presenza di alcuni soggetti un po’ sospetti, e la scorsa settimana, ad esempio, a un’amica è stata rubata la bicicletta».

I fatti
Erano più o meno le 23.40 di lunedì sera quando tutto è avvenuto. È successo in via Bisi. Un ragazzo sulla trentina residente in zona è uscito di casa, ed è andato in strada per buttare la spazzatura.
Poi tutto è successo in pochi minuti. Secondo quanto ricostruito al momento, il 30enne è stato avvicinato da un gruppo di sei giovani che hanno cominciato a chiedergli di consegnargli ciò che aveva con sé. Sembra che uno della banda abbia estratto un manganello, iniziando a colpire la vittima. Colpi particolarmente forti, tanto che sono stati uditi anche da chi in quel momento si trovava al chiuso, nella propria abitazione.
«Io ero a casa – racconta un residente della zona – e con me c’erano anche altri amici. Stavamo guardando la partita e il volume della televisione era alto, ma la nostra attenzione è stata richiamata dalle urla che provenivano dalla strada».A quel punto i residenti si sono affacciati dalla finestra: «Abbiamo visto proprio sotto i nostri balconi un ragazzo steso per terra. Intorno a lui c’erano sei persone, credo provenienti dal Marocco perché ho riconosciuto alcune parole, che lo stavano colpendo».

I residenti
Le urla hanno allarmato anche altre persone che si sono affacciate per cercare di capire cosa stesse avvenendo. «Si sentiva il rumore del manganello “a scatto” che uno di loro stava utilizzando per colpire quel ragazzo. Poi gli altri hanno cominciato a colpirlo con calci e pugni mentre era per terra. Erano molto giovani, così ad occhio direi tra i sedici e massimo i diciannove anni. Lo hanno aggredito così dal nulla e si sono fatti consegnare il cellulare. Non aveva altro con sé per fortuna, altrimenti gli avrebbero portato via tutto».
La banda poi, probabilmente accorgendosi di essere stata vista, si è data alla fuga. Nel frattempo i residenti sono scesi in casa e hanno chiamato la polizia: «Gli abbiamo dato un po’ di amuchina e abbiamo cercato di tranquillizzarlo. Dopo una quarantina di minuti sono arrivate le Volanti», dice uno di loro. E aggiunge: «Il ragazzo aveva alcuni bernoccoli in testa dove è stato colpito dal manganello. Ha chiesto di chiamare l’ambulanza, poi visto che non era grave si è recato stamattina (ieri, ndr) in ospedale. Mentre lo colpivano si è chiuso a riccio quindi è riuscito a proteggersi».
Adesso tra i residenti c’è apprensione: «Il fatto che un ragazzo sia stato aggredito dal nulla sotto casa è molto preoccupante. Questa è una zona molto delicata, piena di famiglie».l