Renno piange Angela Ruggeri: 50 anni di cucina con il sorriso
Cordoglio a Pavullo: era l’anima del ristorante della Pieve, attivo da tre generazioni. «Una donna di una dolcezza infinita»
PAVULLO. Per cinquant’anni ha accolto tutti con un sorriso alla sua tavola, dove ha sempre assicurato il meglio. Un lavoro, quello da ristoratrice, che adorava, e che voleva riprendere al più presto nonostante la malattia. Ma non glielo ha permesso.
Si è spenta venerdì a 71 anni Maria Angela Ruggeri, anima per una vita della Pieve di Renno, ristorante tutto a gestione famigliare da tre generazioni, intessuto di vita e tradizioni del territorio all’ombra della millenaria pieve. Lascia il marito Gianpietro, i figli Massimiliano, Eleonora e Aurora, la sorella Loredana e gli altri parenti. Tanta commozione ieri pomeriggio per l’ultimo saluto a Renno, poi la salma è stata condotta dalle onoranze Verucchi a Modena in cremazione.
Aveva cominciato a lavorare a vent’anni nell’attività di famiglia: una vita intera a Renno. In passato era stata un’osteria gestita da sua nonna, poi quando Angela era ragazza il locale si era trasformato in bar, con al timone sua mamma Rosa. Il “Bar Rosa” di Renno, popolarissimo negli anni Settanta, punto di ritrovo dei ragazzi di Renno e non solo. Nel 1975 al passaggio di testimone, Angela e Gianpietro decisero di trasformare il locale tornando all’antica vocazione di ristorante, con in aggiunta la pizzeria, che all’epoca era la prima pizzeria di Pavullo. Ma anche come ristorante diventò ben presto un punto di riferimento, all’insegna anche qui di novità come il pesce fresco, che veniva portato dai nonni che abitavano a Codigoro, nel Ferrarese. Non mancava però la cucina tipica da osteria del territorio, come tortelloni, crescentine, gnocco fritto...
Da inizio anni Duemila si è fatto ancora più forte l’accento sulla cucina locale: «La mamma si era specializzata nelle ricette tipiche del Frignano – racconta la figlia Eleonora, che serviva ai tavoli con la sorella Aurora – facendo anche cose ricercate come i piatti autunnali a base di castagne, le tagliatelle, il pane... La cucina dei nostri nonni, povera ma così ricca di gusto. Condiva poi tutto con la sua straordinaria dolcezza e pazienza: in cucina c’era sempre lei, a volte con l’aiuto della nonna».
Era legatissima al posto e alla tradizione di famiglia: ha continuato a lavorare anche in pensione. Finché nel 2021 non ha scoperto la malattia che poi se l’è portata via: «Soffriva tanto nel vedere la gente arrivare e trovare il ristorante chiuso. Fino a un anno fa era convinta di riuscire a riaprire un po’. Poi la situazione è peggiorata. Era una donna di una bontà infinita, sapeva ascoltare sempre. Sempre pronta ad aiutare gli altri. Pensava agli altri prima che a se stessa. Ed era molto amata per questo: lo testimonia il cordoglio che stiamo ricevendo da così tante persone. Grazie di cuore».
«Angela era un’istituzione a Renno per la sua professionalità e la sua passione – la ricorda il sindaco Davide Venturelli – il nostro più sentito cordoglio alla sua famiglia e a tutti i suoi cari».