Addio a Marta Cerchiari Marchioni, l’artista di maschere e citazioni colte
Aveva 88 anni. I funerali si celebrano oggi, alle 15, nella chiesa di San Paolo a Modena. Lascia il marito Carlo Felice Marchioni, ex direttore di Pneumologia del Policlinico di Modena, i figli Alessandro che opera, come medico, in Pneumologia, e Daniele direttore dell’Otorinolaringoiatria
MODENA. Gentilezza, cordialità, sentimento di rispetto verso gli altri, grandi affetti non solo familiari e tanta creatività hanno caratterizzato l’esistenza di Marta Cerchiari Marchioni. L’artista ha cessato di vivere nella sua abitazione di via del Sagittario. Aveva 88 anni. Lascia il marito Carlo Felice Marchioni, ex direttore di Pneumologia del Policlinico di Modena, i figli Alessandro che opera, come medico, in Pneumologia, e Daniele direttore dell’Otorinolaringoiatria.
I funerali si svolgeranno oggi, alle 15, nella chiesa di San Paolo. Marta ha sempre coltivato l’arte con partecipazione affettiva e passione conoscitiva. Dopo il diploma all’Istituto Venturi di Modena, dove ha avuto come maestri Arcangelo Salvarani, Pompeo Vecchiati e Marino Quartieri, ha seguito il corso di ceramica tenuto da Lodovico Asirelli, ha frequentato gli atelier di Gino Molinari e di Bruno Semprebon dove ha appresso la severa lezione di metodo per fare pittura. Ha insegnato disegno e storia dell’arte negli istituti superiori ed educazione artistica nella scuola media, senza mai rinunciare a fare pittura, di cui il maestro Georges Sécan apprezzò “il senso profondo del colore e soprattutto la qualità così rara di fare vibrare i toni con pochi tocchi”. Nature morte, maschere, citazioni colte, ritratti di famiglia sono i motivi fondamentali della sua lunga stagione creativa, iniziata alla fine degli anni ’50. L’artista è impegnata a verificare anche la violenza dell’uomo sull’uomo e l’insana logica della guerra, rivisitando con “citazioni colte” i capolavori di maestri del passato, ricondotti a “contaminazioni” con figure e vicende del nostro tempo. Ecco allora le immagini di Cristo portacroce di Bosch, La parabola dei ciechi di Brueghel il Vecchio, Testa di Medusa di Caravaggio, che dialogano con la figura di Papa Woytjla. Marta trova una dimensione consolatoria nei ritratti di famiglia e di se stessa. Tutto questo è emerso dalla mostra antologica che l’artista ha tenuto, anni fa, a Formigine, suo paese natale.