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Il giallo

Omicidio di Salvatore Legari, Alex Oliva si dice innocente


	Alex Oliva e Salvatore Legari
Alex Oliva e Salvatore Legari

L’idraulico 38enne di Sassuolo sottoposto a interrogatorio in carcere a Modena, dove ha risposto per quattro ore alle domande: la difesa ha chiesto gli arresti domiciliari, la Procura la conferma del carcere

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MODENA. Quattro ore di interrogatorio, nel corso del quale si è dichiarato innocente. Ieri mattina Alex Oliva, idraulico 38enne di Sassuolo arrestato martedì dai carabinieri con l’accusa di avere ucciso Salvatore Legari e di averne distrutto il cadavere, è comparso davanti al gip in carcere a Modena.

Un interrogatorio fiume su una vicenda che da quel 13 luglio 2023 è un giallo. La svolta è arrivata nei giorni scorsi, con l’arresto di Oliva. L’uomo, assistito dall’avvocato Edoardo Salsi, si è dichiarato estraneo ai fatti, rispondendo alle domande e fornendo anche alcuni dettagli volti a confermare la propria innocenza.

Il suo avvocato ha chiesto per lui gli arresti domiciliari, la procura (pm Monica Bombana e Francesca Graziano) ha chiesto invece che venisse confermata la misura cautelare del carcere. Il giudice, dottoressa Antonella Pini Bentivoglio, al termine dell’interrogatorio di garanzia si è riservato sulla decisione.

Il giallo

Legari, originario di San Pancrazio Salentino (Brindisi), da più di vent’anni lavorava tra Modena e Bologna nell’edilizia. Il 13 luglio 2023 uscì dalla casa di Modena in cui viveva con la compagna 32enne per recarsi nel cantiere di Lesignana, di proprietà di Oliva, con il suo furgone Citroen Jumpy bianco. E non rientrò mai. Il furgone venne ritrovato a Sassuolo il 22 luglio, nel quartiere di Borgo Venezia. I sospetti dei carabinieri si concentrarono ben presto sul cantiere in cui aveva lavorato a Lesignana, al punto che a settembre 2023 si arrivò a scavare, con l’ausilio dei vigili del fuoco, nel cortile alla ricerca di un cadavere, che non venne trovato. Oliva venne indagato per sequestro di persona.

Le indagini

Dalla videosorveglianza i carabinieri sono arrivati a ricostruire il tragitto fatto dal furgone di Legari dal cantiere di Lesignana al luogo di Sassuolo in cui fu ritrovato. Con tutta probabilità il 54enne era già stato ucciso. Eppure in apparenza c’era Legari alla guida. È risultata decisiva la consulenza foto-antropometrica disposta dalla Procura che ha portato a escludere che ci fosse Legari alla guida. Erano fattezze del tutto compatibili con Oliva. Quando sono andati per acquisire i filmati di videosorveglianza nella sua casa-cantiere poi i carabinieri hanno scoperto che l’hard disk era stato sostituito. Il sospetto è che Oliva lo abbia fatto per impedire l’acquisizione di immagini per lui pregiudizievoli: le immagini di quello che era successo nel cantiere. Per gli inquirenti, il movente del delitto sarebbe economico: un credito da 16mila euro vantato da Legari nei confronti di Oliva per i lavori fatti a Lesignana.

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