Gazzetta di Modena

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Il caso

La televisione che non vuole le gonne: non siamo a Teheran, ma a Rete 4

di Alessandra Selmi *

	La trasmissione 4 Di Sera su Rete 4
La trasmissione 4 Di Sera su Rete 4

Invitata alla trasmissione “4 di Sera” condotta da Paolo Del Debbio, l’avvocato modenese Alessandra Selmi è stata allontanata dalle telecamere per l’abbigliamento. Il suo racconto

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MODENA. Nei giorni scorsi mio marito e io siamo stati invitati da Mediaset a partecipare, nel pubblico, alla trasmissione 4 Di Sera, condotta dal giornalista Paolo Del Debbio, che va in onda in diretta su Rete 4 dalle 20.30 alle 21.30. L’invito precisava “Indossare un abbigliamento elegante scuro”.

L’ingresso

Sono entrata subito in fibrillazione e ho spalancato gli armadi alla ricerca dell’outfit perfetto per l’occasione, non volevo certo sfigurare o, forse peggio, essere ignorata dalle telecamere. Ho optato per un elegante tailleur di Liu Jo con giacca smoking nera con ricami Swarovski sul davanti e gonna pantaloni abbinata in ecopelle, leggermente corta, calze nere 50 denari e scarpe da sera in raso nero a tacco alto con fibbie sempre in Swarovski. Arrivati a Cologno Monzese le procedure di ammissione sono state lunghe e macchinose e dopo un’ora e mezza in piedi sulle mie graziose scarpe da sera, avevo i piedi semiparalizzati. Quando sono entrata nello studio televisivo e mi sono tolta il soprabito i tecnici mi hanno lanciato sguardi di ammirazione e, alcuni si sono complimentati con me per la mia eleganza definita raffinata e sobria.

In prima fila

I posti a sedere venivano assegnati dallo staff e subito sono stata scelta per un posto in prima fila, in evidenza, appena dietro uno degli ospiti della trasmissione, posto che avrebbe garantito di essere ripresa, ogni tanto, dalle telecamere. Ero soddisfatta, lo ammetto. Accanto a me mio marito Stefano, anche lui con un elegante abito a giacca scuro. Ma ancora non sapevo che, di lì a poco, sarei sprofondata nel medioevo. Trascorsi una decina di minuti circa dall’assegnazione di tutti i posti a sedere vedo uno dei tecnici che mi si avvicina e, con fare imbarazzato, mi dice «mi dispiace, ma dalla regia hanno dato disposizione di cambiarle posto, lei ha la gonna e in questo contesto sono ammesse solo donne con i pantaloni».

La discussione

Trasecolo e ribatto che nel messaggio inviato col dress code questo particolare non era stato precisato. «Non ho scritto io i messaggi», risponde lui innervosito e aggiunge: «Devo farla sedere dietro, in modo che non si vedano le gambe». Mi arrabbio: «Ma si rende conto che la gonna è stato l’abbigliamento normale delle donne per circa venti secoli?», replico. «Pensi che ho fatto le elementari dalle suore e quando frequentavo la quinta vennero di moda i pantaloni per le donne. Così un giorno andai a scuola indossandoli, ma subito convocarono i miei genitori perché quello venne ritenuto un abbigliamento scandaloso. Da allora è la seconda volta nella mia vita che mi si accusa di essere vestita in modo inappropriato». Risposta: «Non faccia polemiche, le disposizioni dalla regia sono queste».

«Vada a Ciao Darwin»

Insisto (figuriamoci se mollavo senza lottare): «Si rende conto che gli anni ’70 sono passati invano qui dentro?». A questo punto il mio interlocutore si infuria e mi apostrofa dicendomi: «Se vuole far vedere le gambe vada a Ciao Darwin dove mostrano i culi!». Amen. A quel punto non ho potuto far altro che traslocare in una postazione retrocessa, con le gambe ben nascoste e camuffate, come fossero un simbolo impudico di vergogna.

Umiliata

Mi sono sentita umiliata e, in un certo senso, ho avuto la sensazione di aver subito una violenza.
Ho fatto due mandati come componente della Commissione Pari Opportunità della mia città, ho partecipato alla creazione di un servizio di consulenza legale gratuito in Diritto di famiglia per le donne non abbienti e immigrate, ho poi lottato perché venisse esteso anche agli uomini con le stesse problematiche, perché ritenevo che, altrimenti, non si potesse parlare di pari opportunità; pari opportunità per le quali ho sempre combattuto. Ma tutto questo, di fronte alle rigide regole della trasmissione 4 Di Sera, a nulla è valso: le donne, lì, devono essere ben coperte.
*avvocato civilista specializzato in diritto di famiglia, crisi di coppia, scioglimento convivenza, separazione, divorzio -
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