L’ex poliziotto che oggi vive in roulotte: «Ho perso tutto al gioco, chiedo aiuto e dignità»
Angelo Rubino, 69enne originario di Palermo ex maresciallo della polizia di Stato a Modena, ha perso tutto per colpa del gioco: «Ho sbagliato, ma non sono un delinquente. Ho ricevuto anche un encomio per aver salvato un bambino che stava annegando a Cefalù. Sono malato e non riesco a trovare casa»
MODENA. Una vita al servizio della polizia di Stato, da una questura all’altra, fino ad arrivare a Modena nella Squadra volante per circa 15 anni. Poi i gravi problemi di salute, la depressione, e la caduta nel baratro della ludopatia. Angelo Rubino, ex maresciallo della polizia di Stato, ora ha 69 anni e ha perso tutto: «Vivo in una roulotte – dice – e qui fa un freddo da morire. Sono malato, non sono un delinquente. Non so più come fare, ho bisogno che qualcuno mi aiuti: devo trovare un monolocale o una stanza in affitto».
La vita in roulotte
Angelo è nato a Palermo, ma si è trasferito a Modena nel 1982. Da qualche tempo dorme in una roulotte: paga un affitto da 250 euro e ogni mese dalla pensione da 1300 euro gli vengono detratti 600 euro per pagare i debiti contratti a causa del gioco. «Da cinque anni ogni mese pago 600 euro e finirò di pagare nel 2029. Non posso permettermi di pagare un affitto da 800 euro. Quello che chiedo è che qualcuno mi aiuti a trovare un posto dignitoso in cui vivere, dopo tutti gli anni in cui io mi sono messo al servizio dello Stato. Anche perché ho gravi problemi di salute, per cui ho un’invalidità del 52 per cento». Lo racconta mentre è dentro la roulotte, circondato da tutti gli oggetti della vita quotidiana, a partire da una stufetta con cui prova a superare le giornate più fredde. Ma non basta. «Oggi ho pranzato con una mela e fette biscottate, non posso permettermi altro. In più abito distante dal centro di Nonantola e non mi è stata rinnovata la patente a causa dei miei problemi di salute». Infatti l’ex maresciallo, oltre a essere diabetico, soffre anche di apnee notturne, motivo per cui la notte deve necessariamente dormire con un dispositivo – una sorta di mascherina – che lo aiuta a respirare.
La storia di Angelo
La storia di Angelo parte da lontano. Nasce a Palermo in una famiglia di poliziotti, dal padre ai fratelli, con cui però non ha più rapporti. Ha anche due figli. Le tappe della sua carriera sono state diverse: «Ho frequentato il corso della scuola di polizia per un anno, poi mi hanno mandato alla celere di Parma, poi a Roma. Ho vinto il concorso da sottufficiale e sono diventato maresciallo». Angelo ricorda con orgoglio il suo passato al servizio della comunità: «Ho salvato un bambino che stava annegando a Cefalù, motivo per cui ho ricevuto un encomio», racconta. Ha lavorato anche a Bologna nell’unità cinofila e a Modena è arrivato nell’ormai lontano 1982. Qui ha prestato servizio, tra le varie cose, anche nella Squadra volante per circa 15 anni. Negli anni 2000, però, sono cominciati i problemi. Rubino era sposato ma il rapporto con la moglie era incrinato: «Ero diabetico e sono andato in depressione arrivando a pesare ben 127 chili. Così all’ospedale militare di Firenze mi hanno riformato. Avevo 48 anni».
La rovina del gioco
Da quel momento è sprofondato in un baratro: «La mia rovina è stato il gioco alle macchinette del Lotto. Ho perso 38mila euro e tutta la liquidazione. Giocavo il martedì, il venerdì e il sabato circa 300 o 400 euro. E alzavo sempre di più il tiro: speravo di vincere, ma perdevo sempre». Così con il divorzio Angelo ha deciso di fare la separazione dei beni, lasciando la casa all’ormai ex moglie: «Altrimenti l’avrebbero pignorata a causa dei miei debiti. Io sono andato a vivere nel garage dei miei genitori. Poi tre anni fa è morta mia madre, mio padre ha venduto l’appartamento ed è andato in Puglia da mio fratello che è in pensione. Io per un mese ho dormito in un affittacamere alla Madonnina, poi in affitto a Nonantola ma sono dovuto andare via perché al figlio del proprietario serviva l’appartamento. Poi ho trovato questa roulotte a Nonantola per cui pago 250 euro al mese ma qui non posso cucinare, posso solo dormire. Ho coperte e una stufa, oltre a una piccola televisione». Rubino ha anche a disposizione un bagno in comune in una palazzina che si trova davanti l’area in cui è parcheggiata la roulotte. Un bagno le cui condizioni di degrado sono importanti. Angelo rivendica la propria dignità: «Io ho sbagliato a perdere tutto al gioco, ma non sono un delinquente. Vivo in mezzo alle galline e ai topi. Mi sono rivolto al Comune di Modena per avere almeno un alloggio dove potere stare al caldo, ma non ho ottenuto nulla. Sono triste e solo. Vorrei solo ottenere un piccolo e dignitoso miglioramento della mia vita che sento precipitare ogni giorno di più a livello fisico e soprattutto psicologico. Aiutatemi, vi prego».
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