Così il tribunale di Modena diventa "digitale": protagonisti i ragazzi di Aut Aut
I giovani con disturbo dello spettro autistico dell’associazione digitalizzeranno le sentenze. La soddisfazione del presidente Alberto Rizzo: «Arriveremo a 4mila documenti entro l’anno»
MODENA. Il tribunale di Modena ha siglato un protocollo d’intesa con l’associazione Aut Aut Modena Aps. Nel progetto è prevista la digitalizzazione di sentenze penali ad opera di ragazzi con disturbo dello spettro autistico. Il presidente del tribunale Alberto Rizzo esprime soddisfazione per il progetto: «Entro l’anno si giungerà a quattromila sentenze digitalizzate. Così facendo ci sarà un accesso immediato ai precedenti e, avendo semplificato l’approccio alla giustizia».
Il progetto
Andrea Lipparini, presidente dell’Aps Aut Aut Modena, racconta come l’esperienza di un progetto di digitalizzazione sia già stata consolidata in altri ambiti. «In questi anni si sono vissute esperienze nell’ambito delle digital humanities, fornendo il servizio alla Galleria Estense, all’Agenzia delle Entrate, e recentemente all’ordine degli avvocati». Per sigillare l’adesione al progetto, il presidente Lipparini ha consegnato la tessera associativa “onoraria” alle parti rappresentative del progetto, e il presidente del consiglio dell’Ordine degli avvocati di Modena, l’avvocato Roberto Mariani, ha testimoniato il successo della digitalizzazione da parte dei ragazzi di Aut Aut: «A fine 2022 è nato il progetto con l’Ordine degli avvocati di Modena, in particolare nell’ambito dei procedimenti civili: definirei egregio il lavoro dei partecipanti. Infatti, in due anni per l’Ordine sono state digitalizzate le istanze risalenti al 2008, fino a quelle del 2014: un successo impressionante». Inoltre, l’avvocato sottolinea volentieri come la creazione di una banca dati legalmente riconosciuta metta in risalto le competenze tecniche e digitali: «Riconoscere queste abilità nei ragazzi partecipanti elimina l’idea diffusa che si limita a definirli “dis-abili”. Le abilità necessarie per la redazione di questo archivio non sono semplici e tanto meno scontate, non è un progetto fine a sé stesso e sviluppa conoscenze applicabili efficacemente in ambito lavorativo».
I protagonisti
Dietro la scrivania e lo scanner sono e saranno all’opera ragazzi con disturbi dello spettro autistico: di quindici partecipanti al progetto Digitiamo, quattro saranno impiegati al tribunale di Modena. «Sono molto emozionato, mi piace il progetto e mi piace imparare questo lavoro» ha commentato uno dei ragazzi che, affiancato da coordinatori e referenti del progetto, dopo un periodo di formazione è in grado di svolgere pressoché autonomamente le attività. «Un altro aspetto importante da considerare è l'apprendimento delle norme in ambito lavorativo e sociale, aspetti che vanno oltre il lavoro in sé per sé» commenta un educatore che coordina i ragazzi nella digitalizzazione.
La digitalizzazione
Caterina Riso, responsabile della cancelleria penale dibattimentale, precisa i vantaggi della digitalizzazione: «L'efficienza è fondamentale. Una ricerca nella banca dati digitale è possibile in pochi click, mentre ricorrendo all’archivio cartaceo si impiegherebbero ore. Altro aspetto da considerare è la possibile disgregazione del documento cartaceo nella sua consultazione nel tempo: per legge attualmente si mantiene un archivio cartaceo, ma il progetto si inserisce nella visione dell’implementazione del più recente dettato normativo in materia di processo penale telematico». Questo è possibile grazie all’esperienza pluriennale maturata dai soci e dagli operatori dell’associazione Aut Aut, che inizieranno questa nuova esperienza tra le mura del tribunale.