Assegno unico: cosa c’è da sapere sulla scadenza del 30 giugno
La misura economica introdotta per semplificare e unificare i precedenti aiuti alle famiglie con figli a carico è un contributo mensile che sostituisce le vecchie detrazioni fiscali per figli e gli assegni familiari: il suo importo varia a seconda dell’Isee
MODENA. Con la stagione del 730 ormai avviata, è il momento di fare chiarezza anche su un altro tema centrale per molte famiglie italiane: l’assegno unico universale per i figli a carico. Comprendere come funziona, quali sono le scadenze e a chi spetta è fondamentale per evitare di perdere un diritto importante e per gestire al meglio il proprio bilancio familiare, soprattutto in un periodo di difficoltà economica diffusa.
Cos’è l’assegno unico universale
L’assegno unico è una misura economica introdotta per semplificare e unificare i precedenti aiuti alle famiglie con figli a carico. Si tratta di un contributo mensile, erogato dall’Inps, che sostituisce sia le vecchie detrazioni fiscali per i figli sia gli assegni familiari. Il suo importo varia in base all’età dei figli, al reddito della famiglia e ad altre condizioni specifiche, come la presenza di figli con disabilità. Per richiedere l’assegno unico, le famiglie devono presentare domanda all’Inps, che può essere fatta in qualsiasi momento dell’anno. Tuttavia, per non perdere i mesi precedenti alla domanda, è importante presentarla entro il 30 giugno. Oltre questa data, si perde il diritto agli assegni maturati nei mesi precedenti alla richiesta, ma si continua a percepirli per i mesi successivi.
L’importo dipende dall’Isee
La cifra spettante dipende dall’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (Isee) della famiglia: più basso è l’Isee, maggiore sarà l’importo dell’assegno. A titolo esemplificativo, per un Isee fino a 15.000 euro, l’assegno mensile per ogni figlio può arrivare fino a circa 175 euro, mentre con un Isee superiore a 40.000 euro l’importo si riduce progressivamente, fino a un minimo fisso garantito. Per i figli con disabilità, invece, l’assegno è maggiorato in modo significativo. L’Assegno Unico viene pagato direttamente dall’Inps (generalmente a partire dal 20 del mese, per i beneficiari già attivi) e può essere ricevuto tramite bonifico sul conto corrente o altre modalità indicate nell’istanza. Per le famiglie che percepiscono già altre prestazioni sociali, l’assegno si integra automaticamente senza bisogno di ulteriori passaggi. Per non perdere questo sostegno, è dunque fondamentale presentare la domanda entro i termini indicati e aggiornare l’Isee quando necessario, specie in caso di variazioni del reddito familiare.
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