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Il centrodestra sferza Mezzetti: «La svolta sui rifiuti si è fermata in centro»

di Maria Sofia Vitetta

	Il centrodestra modenese critica compatto il sindaco Massimo Mezzetti
Il centrodestra modenese critica compatto il sindaco Massimo Mezzetti

Le critiche dell’opposizione dopo il primo anno di mandato del sindaco

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MODENA. Molti sono stati gli elementi critici nella gestione della città, individuati su più fronti, dalla sicurezza, alla manutenzione dei parchi, fino alla gestione dei rifiuti urbani, ad emergere dal bilancio del centrodestra ad un anno dall'inizio della consiliatura, presentato sabato 14 giugno al mattino alla Sala dei Passi Perduti nel Palazzo Comunale di Modena.

I nodi dell’urbanistica

«Abbiamo visto nel decennio Muzzarelli una mancanza di visione che ha portato, quando sono arrivati i fondi Pnrr, ad interventi che non erano pensati all’interno della città, ma fine a se stessi» ha affermato Elisa Rossini, vice-capogruppo Fratelli d'Italia.

«Questo è accaduto sia per l’ex Sant’Agostino che per le ex Fonderie, ma per anche il Consorzio Agrario ed il Mercato Bestiame. I primi due sono grandi contenitori che non hanno ancora un contenuto».

Inoltre, una fonte di preoccupazione risulta la rigenerazione dell’ex Fonderia Corni, «già problematica sia dal punto di vista del progetto urbanistico per la collocazione» sia per la sua funzione, quella di una «sede destinata a studenti lavoratori che rischia di trasformarsi in un dormitorio abbandonato a causa dei prezzi elevati degli alloggi».

La raccolta dei rifiuti

Durante l’incontro, non è mancata l’analisi del cambiamento radicale che, da alcuni mesi, sta interessando la raccolta differenziata dei rifiuti, una svolta che a Modena è stata eseguita in modo frettoloso, quando «la città era piena di sacchetti del pattume», ha sostenuto Piergiulio Giacobazzi, capogruppo Forza Italia.

Il censimento, necessario per il miglioramento del servizio, ha riguardato per ora «solo il centro storico, che è una piccolissima parte della città. Dobbiamo far fronte al controllo di tutti gli altri quartieri, fino alla periferia» anche se in alcune zone il censimento non sarà comunque né facile né rapido.

«Modena non è sotto controllo»

Il tema della sicurezza rimane un nodo delicato e nevralgico che continua a far discutere, perché Modena, secondo alcuni, è diventata irriconoscibile rispetto ad un tempo.

«La giunta sostiene che la città sia sotto controllo, un’affermazione assolutamente incauta. I cittadini continuano a segnalare problemi e difficoltà crescenti», ha affermato Andrea Mazzi, Capogruppo Modena in Ascolto.

A dar voce al malessere dei modenesi sono state anche le parole di Caterina Bedostri, segretaria Lega Modena, che ha richiesto, in nome del centrodestra, le dimissioni dell’assessora alla sicurezza Camporota, «forse inadatta a ricoprire il suo ruolo in questo momento».

«Tuttavia è chiaro, - ha aggiunto Luca Negrini, capogruppo Fratelli d'Italia - che questa problematica non la può risolvere solo il sindaco o l’assessora».

Bisogna ricordare l’importanza di certi “segnali”, scelte ed azioni attuali e passate, come quando «l’ex sindaco Muzzarelli ha esultato al no del teaser» agli agenti, uno degli «approcci che hanno portato ai problemi della sicurezza». 

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